HA LASCIATO IL SEGNO DELLA SUA ROBUSTA CULTURA E UMANITÀ
Peppino Catte non è stato il mio professore, ma lo è stato per molti amici e compagni fortunati al liceo classico Giorgio Asproni o nel Liceo Scientifico di Nuoro; in uno spazio temporale, non lungo, dal 1966 al 1975, il professore è stato il mio “Maestro” per l’insegnamento culturale-politico che ho ricevuto dalla sua pensosa testa.
Le due date sopra riportate sono importanti perché la prima ricorda il dopo “Pralognan di Saragat-Nenni” che sancì l’unificazione socialista, la seconda richiama la dolorosa, immatura scomparsa di Peppino Catte; la ennesima scissione socialista del 1969, per la parte che interessava la provincia di Nuoro-Ogliastra, non ha avuto storia poiché le due componenti PSI-PSDI si sono ricomposte, dentro il PSI, anche per il valore della presenza autorevole di Peppino Catte, primo socialista nel nostro territorio e in Sardegna.
L’intellettuale, che sfuggiva ai modi di vita del suo mondo, cercava il dialogo ed era a suo agio nelle assemblee dei pastori come in quelle sindacali; era un politico del fare e non solo uomo di governo.
Parlo di politico serio, attivo e impegnato, spesso nella riunificazione delle sinistre, sempre innovatore e riformatore; nel 1966 lo ricordo nel preparare, in una sala della Regione Sardegna, la grande assemblea-dibattito su “estorsione e sequestri di persona” che diede impulso allo sviluppo dell’autonomia e all’avvio concreto dei Piani di Rinascita.
Oltre la figura, di alta cultura, della persona emergeva un altro aspetto; la voce suadente e chiara era eguale a quella che vent’anni prima stregava i giovani che ascoltavano le sue brillanti lezioni di letteratura italiana, nel liceo-ginnasio Giorgio Asproni di Nuoro.
Mi sia concesso di ricordare che anch’io sono stato fortunato di aver conosciuto un collega, dello stesso liceo di Peppino, egualmente titolato anche se diversa era la voce di Mario Ciusa Romagna che si esprimeva con una dizione limpida, alla toscana; e potuto ascoltare le corpose lezioni su idee e ideali che aprivano a nuove vie di sapere per dare alla vita il compito sociale e umano che deve avere.
Peppino Catte nella scuola e nella attività politica ha lasciato il segno della sua robusta cultura e umanità; durante gli anni della comune appartenenza nel P.S.I. è stato un punto di riferimento non solo perché era il massimo esponente del partito, ma viveva di un socialismo al di fuori dei vecchi schemi.
Sapeva ascoltare e partecipava alle contese congressuali con sofferta disponibilità ma, sempre, ligio alla osservanza delle regole statutarie.
Amava il dialogo, riusciva, con facilità, a comunicare; era un uomo che prestava grande attenzione nell’individuare figure autorevoli per la costituzione di Consorzi provinciali e regionali, cantine vitivinicole, latterie sociali e caseifici, in tutta la Sardegna.
Anche la scelta politica di presiedere il gruppo della rappresentanza socialista alla Regione, composta da Sebastiano Dessanay, Sergio Peralda, Francesco Branca, Francesconi e lo stesso Catte, è stato importante e ha dato lustro, esempio di coesione, preparazione e forza dentro l’Istituzione regionale e dall’esterno del partito.
Ricordo Peppino Catte Segretario regionale di tutti i socialisti sardi, e anche uomo di governo di grande impegno come quello che riguarda la “Riforma dell’Assetto Agro-Pastorale (legge n° 44) e quello su “Monte dei Pascoli”.
Dell’uomo e dell’umano, ricordo le ore tristi di un giorno, quando ancora gravava l’ombra della morte della giovanissima Angiola Maria.
In un periodo di intensa attività politica, durante un viaggio in macchina, in una strada tra dirupi e valli dell’Ogliastra e della Barbagia di Seulo, Peppino mi ha lasciato la memoria del pianto del ricordo più amaro, per chilometri e chilometri di dolore e di pene disperanti.
DONO
A Lui non fu concesso dalla natura
vampe smorte di luce né dono che non dura;
negli acerbi affanni suoi e il travaglio dell’essere
i miei versi, oh non possono nuocere!
Giovanni Corona
Giovanni Corona è nato a Jerzu. Sindacalista e militante socialista, ha ricoperto per diversi anni la carica di Segretario Provinciale e Regionale della UIL.